In Puglia, come molti colleghi già sanno, è stata approvata la Legge Regionale numero 11 del 15 giugno 2023.
Tantissimi articoli e post sui social hanno festeggiato questo traguardo tanto atteso e subito dopo, come Responsabile Regionale per la Puglia di Professione & Solidarietà, non ho avuto nemmeno il tempo di aprire il file della Legge che sono stata sommersa di messaggi in privato di colleghi interessati a questa posizione lavorativa.
Oltre a tanti articoli venuti fuori, dove si spiega niente di più di quello che è già scritto sulla legge, sono stati istituiti un evento a Bari ed uno a Lecce.
Quello di Bari purtroppo non è stato pubblicizzato così come avrebbe meritato e ne sono venuta a conoscenza per caso.
Per fortuna abbiamo una delle nostre rappresentanti anche a Bari, come in tutte le province della Puglia, e la la collega e socia ordinaria di Professione & Solidarietà Roberta Caradonna ha potuto presenziare all’incontro “Cura di te – Lo Psicologo di base un servizio pubblico per tutti.” che si è tenuto a Bari.
Durante questo evento, si è parlato dell’obiettivo della legge che è quello di dare dignità e diritto alla salute mentale per garantire equità.
Si è accennato alla decisione che al momento è previsto uno psicologo per ogni distretto (ad oggi sono 42 i distretti) per rispondere al bisogno urgente e verranno selezionati dalle liste già esistenti di colleghi presenti nelle graduatorie Asl.
Il 14 luglio invece si è tenuto a Lecce un corso dal titolo: “LA LEGGE REGIONALE – LO PSICOLOGO DI BASE – PROSPETTIVE ORGANIZZATIVE E SERVIZI PER I CITTADINI
Al corso si è potuto partecipare in presenza presso laula 2 del Polo Didattico della Asl a Lecce ma anche online.
Il seminario gratuito è stato promosso dalla Asl di Lecce ed è stato pubblicizzato anche sul sito dell’Ordine degli Psicologi della Puglia ed accreditato con ECM.
Lobiettivo è stato quello di far conoscere le nuove disposizioni della legge regionale in tema di istituzione del servizio di psicologia di base.
Sono intervenuti:
- La Presidente del Consiglio regionale della Puglia Loredana Capone
- Il Direttore Generale della ASL Lecce Stefano Rossi
- Antonio Giovanni De Maria in rappresentanza dei medici di medicina generale
- Lorenzo De Giovanni in rappresentanza dei Pediatri di libera scelta
- Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi David Lazzari
- Il dirigente dellufficio formazione della Asl di Lecce Paolo Moscara
- Il commissario straordinario dellOrdine degli psicologi della Regione Puglia
- Giuseppe Luigi Palma
Essendoci la presenza non soltanto della Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone prima firmataria della Legge ma anche del Commissario straordinario Dott.Luigi Palma e del Presidente nazionale del CNOP Lazzari, le nostre aspettative sulle spiegazioni e soprattutto sulla possibilità di fare domande sono state veramente alte.
Infatti, il corso è stato seguito in presenza ma anche come webinar e pare che online abbiano partecipato oltre 400 colleghi.
Anche io con i soci Pugliesi ho partecipato online, commentando quello che stava accadendo in un gruppo chiuso di WhatsApp.
Tenterò di riassumere gli argomenti trattati dai vari relatori soffermandomi su quello che di essenziale si è detto riguardo alla legge e integrando anche le nostre impressioni e le nostre domande alle quali non è seguita nessuna risposta.
Dopo la presentazione ufficiale di tutti i rappresentanti istituzionali presenti, sopra citati, si è dato un sottotitolo all’evento “l’edificazione della casa dello psicologo di base“.
Credo che abbiano voluto sottolineare il fatto che il tutto è in costruzione è che in realtà ancora non si è giunti alla realizzazione di questo progetto sulla cui importanza nessuno discute.
Quindi c’è stata una carrellata di citazioni di leggi che hanno nel tempo tentato di dare un apporto per la costruzione di questa casa.
Sono state citate leggi a cominciare dal 1978 con l’onorevole Tina Anselmi che hanno posto un mattone per realizzare questa costruzione.
Non lhanno specificato ma credo si riferissero alla legge del 23 dicembre 1978 n. 833 che istituiva il Servizio Sanitario Nazionale mutando radicalmente l’organizzazione sanitaria nel nostro Paese.
È stata citata anche la legge n. 502 del 30 dicembre 1992 del Ministro della Salute De Lorenzo.
Una legge riforma mediante la quale si passa dalle Unità Sanitarie Locali, alle Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere (la cosiddetta aziendalizzazione della Sanità).
Quindi i tentativi di privatizzazione riferendosi credo alla Legge Bindi nel 1999 che appunto allarga la platea delle prestazioni private ed anche quelle accreditate.
Con la legge Bindi il privato può sostituire il pubblico ma ci furono anche i tentativi di far sparire le specializzazioni.
È stato citato il 1994 quando si è provato a far diventare tutti i dipendenti.
Comunque tutti i tentativi che sono stati fatti per dare casa allo psicologo di base non hanno per ora dato risultati se non minimi perché ognuno è chiuso nel proprio orticello.
Quello che non ho capito è per quale motivo si fa riferimento a leggi Nazionali come precursori di questa legge Regionale appena approvata?
Certo è che attendiamo tutti una legge Nazionale e ci chiediamo: che fine faranno tutte le Leggi regionali già approvate e per le quali sono stati stanziati dei fondi anche se davvero irrisori?
Durante il Webinar qualcuno (la schermata era troppo piccola per dar la possibilità di riconoscere linterlocutore) ha detto che “Possiamo anche essere chiusi in una nostra eccellenza ma siamo pur sempre chiusi, nonostante oggi ci stiamo evolvendo attraverso una logica di percorso che prevede tanti attori uno diverso dall’altro ma che lavorano in sinergia.“
Io credo che stanziare fondi irrisori per leggi regionali che non possono soddisfare il grande bisogno degli utenti più volte sottolineato da più relatori, possa provocare più danni alle persone già in stato di fragilità.
Ma come ho già detto, a questa e ad altre mie domande non è stata data risposta.
Durante il discorso iniziale si è anche parlato di noi psicologi che non siamo secondi a nessuno e che anzi il nostro ruolo è decisivo sia per quanto riguarda la nostra figura che risulta già strategica negli ospedali e in vari altri ambiti ma che dovrebbe diventarlo anche nel territorio.
Tutte belle parole che però, se non vengono supportate da sostanziosi stanziamenti, restano appunto parole e sarà davvero difficile trasfomarle in fatti.
Quindi c’è stato l’intervento della Presidente del Consiglio regionale prima firmataria della legge dello psicologo di base che è intervenuta citando anche lei l’onorevole Tina Anselmi ricordando che è stata la prima donna ministro, degli importante incarichi di un’altra donna, la ministra Rosy Bindi.
Qualcuno poi citerà la dott.ssa Capone come la terza donna.
Nel nostro gruppo abbiamo notato che ancora in molti si meravigliano quando una donna fa “qualcosa di intelligente”.
È vero che dobbiamo tenere presente le conquiste che come donne abbiamo attuato ma è anche vero che ormai il tutto dovrebbe rientrare nella normalità e non in una eccezione.
Eppure ai vertici anche delle nostre istituzioni che rappresentano gli psicologi ci sono molti più uomini che donne nonostante gli uomini siano molto in minoranza rispetto agli iscritti, ma questa è un’altra storia.
Continuando il suo intervento, la Presidente Capone ha parlato di come più o meno si è sviluppato il discorso che ha poi fatto realizzare il progetto di una legge sullo psicologo di base: si è tenuto in considerazione il dopo covid e di come possiamo fare per andare incontro alle esigenze di tanti ragazzi e ragazze ma anche ad altre persone con forte disagio e forte stress; di come possiamo andare incontro alle persone che chiedono aiuto per problematiche oncologiche; della difficoltà di superare un problema di salute fisico ma che devasta psicologicamente; di come si fa a tutelare chi ha certamente bisogno di uno psicologo ma non se lo può permettere per impossibilità economica; un’altra cosa da superare sono stati problemi di tabù che suggeriscono di non rivolgersi allo psicologo per questioni di pregiudizio; che dobbiamo entrare nell’ottica che la salute comprende anche la salute mentale.
Sicuramente non è facile passare il vaglio che deve comprendere le competenze regionali che sono diverse dalle competenze nazionali.
Continuando il suo racconto però, la dott.ssa Capone dice: “quando ho visto che la Campania ha subito il vaglio e che poi lo ha superato allora abbiamo deciso di partire“. E continua sottolineando che questo è il pregio di venire dopo perché ci dà la possibilità di vedere cosa non è andato in quella legge e come si può fare un esame più approfondito e cambiare quello che non va. Ad esempio in Campania si entra dopo un periodo di formazione più specifico rispetto alla laurea di ingresso e noi invece abbiamo deciso di non aspettare questo periodo stando fermi. Infatti in via transitoria, sperimentale ma anche in prima applicazione saranno utilizzate le graduatorie che sono presenti, che già esistono. La selezione di queste graduatorie è avvenuta con un avviso pubblico e si possano già utilizzare i professionisti in questo quadro. Invece di non fare niente in questi mesi abbiamo preferito questo periodo transitorio. Il medico di base si mette in contatto con la psicologo per stabilire gli appuntamenti e lo stesso potrà accadere con il pediatra oppure si potrebbero istituire delle giornate e si riceve. Manca quindi un regolamento attuativo che ci possa indicare cosa fare davvero oltre che ascoltare e leggere le varie ipotesi.
Un po’ tutti i relatori hanno sottolineato di essere consapevoli che 42 unità, uno Psicologo di base per ogni distretto è pochissimo ma che si è pensato che il distretto è il luogo giusto per cominciare per poi aggiungere pian piano altre modalità d’intervento di questa figura sanitaria.
Riflettendo su questo punto ho scritto che non sono del tutto d’accordo sul fatto che è meglio cominciare con poco perché quello che non viene considerato è che, quando l’offerta stimola la domanda, crea aspettative. Le aspettative in pazienti già fragili rischiano fortemente di non essere accolte abbandonandoli nel loro malessere e inevitabilmente peggiorando la loro condizione.
L’abbiamo sperimentato anche il bonus psicologo. Nonostante fosse una legge Nazionale che ha visto accogliere circa 42000 domande su 395000, gli utenti sono dopo un anno ancora lì, speranzosi che adesso venga accolta la loro domanda con lo scorrimento delle graduatorie.
Non stiamo vendendo bruscolini e non mi sembra una cosa buona infondere speranze che per molti resteranno disattese.
Come si garantiscono i diritti degli Uomini e delle Donne e il diritto alla salute dell articolo 3 come ha riferito la Presidente Capone durante il Webinar?
Spero solo che davvero accetteranno i suggerimenti di chi è coinvolto nei problemi di accesso così come ha concluso il suo intervento la Presidente.
Il Dott.Palma durante il suo intervento ha sottolineato che tutti noi abbiamo presente e siamo consapevoli che la malattia fisica è considerata qualcosa di inevitabile e con la quale, prima o poi, dobbiamo fare i conti.
Fin dalla nascita abbiamo un medico di riferimento pediatra e poi il medico di base ma non abbiamo uno psicologo di base.
Citando Luigi Solano, il commissario ha precisato che Il disagio psichico è considerato come un qualcosa che riguarda soltanto alcune persone e di conseguenza l’assistenza pubblica non è organizzata in servizi specifici per lo psicologo.
Il Commissario Palma ha fatto presente limportanza di molte iniziative partite nel periodo della pandemia e che pian piano stiamo superando anche la percezione dello stigma riguardo ad andare dallo psicologo.
Infatti sono aumentate in percentuale le domande di richiesta d’aiuto da parte di vari pazienti soprattutto dei più giovani.
Sono nati anche alcuni progetti come il progetto di psicologia scolastica e anche il bonus psicologo.
Questultimo ci ha fatto notare e ci conferma che l’offerta della sanità stimola la domanda tanto che si è reso necessario stanziare altre risorse per rispondere alle esigenze ma non è comunque bastato. Anche le scuole hanno potuto presentare dei progetti.
Ma bisogna essere consapevoli che lo psicologo di base e lo psicologo scolastico sono due cose diverse.
L’Italia è l’unico paese in Europa, continua il Commissario, che non ha un servizio di psicologia scolastica strutturato.
Ovvero, in Puglia c’è ma non è stato mai attuato perché manca il regolamento attuativo ed anche se è stato proposto più volte non è stato mai approvato dalla giunta regionale che è l’organo preposto a farlo.
Subito dopo il Dott.Palma ci ha presentato una serie di slide per spiegare la Legge.
La notizia più sconcertante riguarda la formazione degli elenchi degli psicologi di base.
Secondo il Dott.Palma non bastano i 6 mesi di corso indetto dalla Regione per conseguire l’attestato di abilitazione ma che servono anni e che, se venisse approvata una legge Nazionale per lo psicologo di base che prevede ad esempio un corso di tre anni sarà utilizzato quello.
Quindi finora di cosa abbiamo parlato?
È legittimo chiedersi: in che modo confluiranno nella legge Nazionale tutte queste leggi regionali?
Non vi sembra una perdita di tempo non puntare sulla legge Nazionale e la sua approvazione invece di arrovellarsi su come decidere gli accessi?
Ormai è chiaro a tutti che una legge regionale non sarà mai sufficiente perché gli stanziamenti sono davvero irrisori rispetto a quello che davvero serve.
Serve dunque puntare su una legge Nazionale e su stanziamenti consistenti per adempiere davvero al problema.
Come ha poi detto il Presidente Lazzari durante il suo intervento e dopo aver fatto una lunga lezione sullimportanza di tener presente il collegamento mente e corpo, se vogliamo risparmiare, dobbiamo investire.
Io dico che, paradossalmente, dobbiamo investire molto per risparmiare sul Sistema Sanitario Nazionale perché solo così possiamo far fronte al grande bisogno delle Persone di prevenire patologie psichiche croniche e risparmiare moltissimo diminuendo altre spese per la cura…
Comunque, per molti di noi che hanno partecipato al corso, restano tante domande alle quali non sono state date risposte come quella di un collega, Gabriele, Psicologo non psicoterapeuta, e della nostra collega Maria che esprimono per migliaia di colleghi queste domande che in tantissimi Psicologi non psicoterapeuti si stanno ponendo: “Si parla sempre di Psicologi ma le assunzioni sono sempre riservate agli Psicoterapeuti, in TUTTI i servizi pubblici, anche dove l’attività svolta non preveda alcun tipo di aspetto legato alla psicoterapia (come i consultori, per esempio, o come in questo caso lo psicologo di base). Allora: o si inizia a chiamare le cose con il proprio nome (anche per non creare ulteriore confusione nei cittadini) o si lavora davvero sul dare la possibilità AGLI PSICOLOGI di lavorare!
Buongiorno, sono Maria Colagrande di Bari. Leggendo l’art. 3 mi sono chiesta se lo psicologo non psicoterapeuta potrà iscriversi nell’elenco degli Psicologi di Base e frequentare il corso di abilitazione che sarà rilasciato dalla Regione Puglia. Grazie”.
Domande come dicevo rimaste senza risposta.
L’unica cosa certa che abbiamo capito è che per ora non c’è lavoro per nessuno come psicologo di base e che i 42 che verranno scelti dalle liste già presenti verranno collocati uno per ogni distretto e già ci chiediamo come potrà un solo psicologo per distretto, far fronte all’enorme richiesta di aiuto che è stata più volte sottolineata dai relatori?
Si creeranno lunghissime liste di attesa? A me sembra inevitabile con questi presupposti.
Anche quando ha parlato il dott. David Lazzaro ci aspettavamo un po’ tutti che facesse degli accenni sui disegni di legge nazionali perché chi l’ha presentato ha accennato al fatto che queste leggi regionali è molto probabile che le vedremo confluire in una più organizzata rete Nazionale ma di questo il Presidente Lazzari non ha parlato.
Ha accennato al fatto che su dieci italiani due vengono seguiti dal Sistema Sanitario Nazionale pubblico e i restanti 8 devono provvedere di tasca loro.
Ha anche parlato dell’importanza di non rendere lussi le risoluzioni dei problemi e che è vero che tutto questo ha un costo ma è anche vero che serve investire nella psicologia perché più si investe e più paradossalmente si risparmia.
Poi ci sono stati alcuni interventi di colleghi in presenza rimasti comunque senza risposta come la proposta di istituire a scuola l’ora di psicologia per educare a questa disciplina.
Si è parlato in un altro intervento della polemica di istituire un corso di tre anni, una sorta di nuovo corso universitario.
Si è accennato invece al fatto che abbiamo già corsi universitari dove si potrebbero inserire programmi per formare psicologi di base come ad esempio nei corsi di psicologia della salute e della psicologia clinica che non sono finalizzate a formare psicoterapeuti.
Il corso si è interrotto all’improvviso durante la domanda interessante di una collega in presenza rispetto al fatto che noi siamo figure sanitarie e come tali non possiamo far in modo che le nostre prestazioni vengano rimborsate come accade per altri specialisti convenzionati?
La risposta non si è capita bene ed è stato solo detto che diventa difficile rimborsare le prestazioni dei servizi all’esterno e che non è vero che accade per altri specialisti. Viene rimborsato soltanto chi lavora negli ambulatori della ASL .
Di colpo chi stava parlando, non si capiva bene chi perché non riuscivamo a vedere nelle schermate piccole l’interlocutore, ha subito dato indicazioni su come fare il questionario finale ed è finita lì con molte questioni rimaste in sospeso.
A mio avviso, anche in questo evento-corso ECM, non è stato detto nulla di diverso se non l’affermazione che prenderanno 42 psicologi uno per ogni distretto e che saranno reclutati dalle liste già presenti di colleghi.
Questi colleghi non devono risultare assunti a tempo determinato dal Sistema Sanitario Nazionale ma è richiesta comunque l’esperienza lavorative con esso nonché la loro presenza nelle liste delle Asl.
Pare che per il momento, questa condizione, sarà una fase di transizione e che poi, quando aumenteranno i fondi, aumenteranno anche i posti di lavoro per gli psicologi di base.
Da canto mio e di altri colleghi, con i quali mi trovo spesso a discutere su argomenti che riguardano la nostra professione, continuiamo a confidare che una delle leggi Nazionali proposte sia al più presto approvata in modo da passare dalle tante belle parole a fatti concreti non solo per le persone fragili in attesa di essere accolte ma anche per i tanti colleghi che vorranno essere assunti come psicologi di base.