All’attenzione della Commissione Nazionale per la Formazione Continua
La sottoscritta Jessica Ciofi, Presidente dell’Associazione Previdenza e Solidarietà – P&S – in nome e per conto di tale associazione di categoria della professione sanitaria degli Psicologi pone all’attenzione di codesta professione le seguenti cogenti problematiche.
- L’obbligo formativo ECM è entrato in vigore, per la professione di psicologo, il 1 gennaio 2020 (Vs. Delibera del 10 giugno 2020)
- Ciò ha comportato tutte le difficoltà organizzative e relative alla comunicazione che molte altre professioni si sono trovate ad affrontare ben prima di noi e a cui è stata data una possibilità di proroga per l’acquisizione dei crediti del primo triennio e soprattutto per mettersi in regola con i trienni precedenti.
- E’ certo, che alla scadenza del triennio molti colleghi, anche a causa di una difficoltosa gestione della comunicazione interna alla comunità, risulteranno non in regola con le loro posizioni.
Tale premessa si rende necessaria in quanto abbiamo contezza del fatto che molti colleghi risulteranno non in regola con le loro posizioni.
- Colleghi con disabilità sensoriali che spesso si trovano nell’impossibilità di accedere a corsi accreditati perché le piattaforme di molti provider non sono compatibili con software di decodifica.
- Colleghi che non lavorano in ambito clinico ed hanno una scarsissima offerta formativa (psicologi del lavoro, dello sport, giuridici).
- Gli iscritti all’albo B per i quali non ci sono corsi specifici né gratuiti né a pagamento e che sono tenuti a dichiarare di essere psicologi per poter partecipare ai corsi perché sul sito cogeaps non è stata prevista la dicitura relativa al loro effettivo titolo professionale che non è quello di psicologo riservato agli iscritti all’albo A.
Tutto ciò premesso e
- nell’ottica di poter incentivare la partecipazione alla formazione continua
- nella previsione che l’applicazione delle sanzioni da parte degli Ordini deputati al controllo delle varie posizioni porterà ad una situazione complessa, in quanto, quali che siano le eventuali sanzioni applicate, ognuna prevederà l’apertura di un procedimento disciplinare con tutte le tempistiche e le garanzie del caso, che significherà un considerevole aggravio del lavoro degli Ordini…
La sottoscritta Associazione di categoria chiede
- la possibilità di una proroga ad hoc per consentire la regolarizzazione delle posizioni per il triennio in corso
- in subordine la possibilità di spostare i crediti al triennio precedente per la durata del triennio 2023-25.
Un siffatto provvedimento consentirebbe agli Ordini di dare una tempistica di regolarizzazione delle posizioni a coloro cui venga comminata una sanzione.
Ringraziando per l’attenzione e per una risposta in merito, cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.