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Home » Approfondimenti » Bonus psicologo: cosa deve fare il professionista?

Bonus psicologo: cosa deve fare il professionista?

24/10/2022 scritto da Anna Quercia
Bonus psicologo - linee guida per il professionista.
Contenuti dell'articolo[Nascondi][Mostra]
  • Problema dell'inserimento IBAN.
  • Prenotazioni delle sedute.
  • Conferma delle sedute precedentemente prenotate.
  • Fase della fatturazione
  • La risposta di Inps su "iban in corso di verifica"

Intanto quello che sappiamo per certo è che il professionista iscritto nell’elenco degli psicoterapeuti, nell’ambito dell’albo degli psicologi, deve comunicare la propria adesione all’iniziativa entrando nella sua area personale del CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi).

Quando l’elenco sarà inviato all’Inps, i professionisti potranno accedere sulla piattaforma e inserire il proprio Iban. Successivamente, gli Ordini Regionali dovranno inviare ogni settimana l’ aggiornamento degli elenchi perché qualche collega potrebbe aderire in ritardo all’iniziativa oppure qualcun altro potrebbe decidere di cancellare tale adesione per motivi personali e/o professionali.

Già da un mese che noi psicoterapeuti stiamo ricevendo richieste di persone alle quali sono state accolte le domande del bonus ma le informazioni ricevute su cosa deve fare lo psicoterapeuta sono arrivate come al solito all’ultimo minuto e quindi molti colleghi si sono trovati impreparati di fronte alle domande dei pazienti.

Abbiamo cercato di creare coralità tra noi professionisti sui social per cercare di interpretare e di rispondere ad alcune domande non chiarite né dalla guida messa a disposizione dall’INPS e nemmeno dalle varie domande che abbiamo posto direttamente all’Istituto.

Dopo un mese dalla partenza effettiva del bonus Psicologo, noi psicoterapeuti che abbiamo aderito all’iniziativa dello Stato ci ritroviamo ancora con tante domande alle quali abbiamo risposto per tutto il mese con alcune ipotesi ma anche scommesse e interpretazioni. Pur esistendo sin dall’inizio una e-mail messa a disposizione da INPS supporto.bonuspsicoterapia@inps.it solo dopo un lungo periodo di attese alle nostre tante domande, stiamo cominciando a ricevere alcune risposte.

Purtroppo però queste risposte che abbiamo ricevuto risultano dei “copia e incolla” della guida che abbiamo scaricato che non risponde alle svariate disfunzioni che alcuni colleghi hanno incontrato in fase di inserimento iban, prenotazione, conferma e fatturazione delle sedute.

Paradossalmente sono proprio queste “disfunzioni” riguardo le informazioni ricevute, non solo all’ultimo minuto ma soprattutto imprecise a creare quel movimento che spinge alla realizzazione della colleganza. Tenendoci in contatto tra noi sui social e man mano che si presentava un nuovo problema, siamo giunti a delle conclusioni plausibili e sostenute da alcune risposte ufficiali inviate da Inps ad alcuni colleghi.

Le mie domande inviate ad INPS con l’intento di raccogliere tutte assieme le varie domande e i vari dubbi espressi dai colleghi, purtroppo ancora non hanno ricevuto risposta.

Quello che ormai è certo e che scaturisce dal confronto tra noi professionisti sono alcuni passaggi che lo psicoterapeuta deve fare e che proverò ad elencare.

Problema dell’inserimento IBAN.

Sul sito dell’INPS:

  • cliccare su accedi al servizio
  • clicca su contributo sessioni di psicoterapia
  • entra con SPID o CIE oppure CNS
  • clicca su prosegui come Psicoterapeuta
  • quindi scegli che vuoi procedere per te stesso
  • a questo punto indica il tuo IBAN come privato
  • se invece il tuo IBAN è collegato ad uno studio professionale associato e o associazione, oltre all’iban devi inserire partita IVA

Questa dell’IBAN è stata una problematica che abbiamo risolto da pochi giorni perché ognuno di noi si chiedeva: “ma se siamo liberi professionisti perché non dovremmo indicare la partita IVA?“

Un’altra disfunzione è che il sistema non accetta l’IBAN della Postepay Evolution nemmeno se questa è Business.

Ci siamo chiesti: “se la Postepay Evolution è un canale già utilizzato da INPS per altri pagamenti perché in questo caso non è valida?“

I colleghi che utilizzano anche per il pos questo canale di pagamento hanno dovuto aprire un conto corrente bancario dedicato solo al bonus. Chiaramente tutto questo ha creato un malcontento ma la risposta ufficiale di INPS è stata categorica sottolineando che non si accettano IBAN di carte prepagate ma solo di un conto bancario. Quindi i colleghi che avevano già accolto pazienti hanno dovuto adeguarsi aprendo un nuovo conto.

Prenotazioni delle sedute.

Per quanto riguarda le prenotazioni delle sedute non ci sono stati tanti problemi se non quello di chiedersi: ” ma deve prenotare il paziente o devo prenotare io? “

Dal decreto si evince che deve prenotare il paziente in accordo con lo Psicoterapeuta. Mentre la guida spiega che lo Psicoterapeuta deve prenotare la seduta in accordo con il paziente. In realtà si può fare o l’uno oppure l’altro però io ho consigliato di farsi dare il codice univoco e il codice fiscale dal paziente e di prenotare noi stessi le sedute.

Conferma delle sedute precedentemente prenotate.

La fase invece di conferma delle sedute ha provocato disagi non da poco. Intanto diciamo che il sistema dà la possibilità di confermare le sedute prenotate in precedenza, solo dopo che è trascorso il tempo indicato in fase di prenotazione.

Ad esempio se prenoti per lunedì 16 gennaio alle ore 12 ed in fase di prenotazione hai indicato che la seduta avrà la durata di 60 minuti, non puoi confermarla prima di lunedì 16 gennaio alle ore 13 (devono passare i 60 minuti). Abbiamo imparato a ragionare come ragiona un sistema informatico per riuscire a trovare le soluzioni.

Le sedute si confermano in questo modo: entra in INPS come psicoterapeuta, clicca su entra come me stesso e poi a sinistra della schermata clicca su “le mie sedute”, quindi visualizza la seduta da confermare e la confermi.

Dopo aver confermato si potranno inserire i dati della fattura che non può avere data antecedente a quella della conferma.

Fase della fatturazione

Arriviamo dunque alla fase della fatturazione. Una disfunzione del sistema che ha creato tanta confusione è la denominazione di questa fase. Infatti sulla guida ed anche in fase operativa il sistema ti chiede se vuoi fatturare questa seduta ma questo modo di implementare il sistema porta ad una confusione poiché molti colleghi hanno compreso che si dovesse fatturare sulla piattaforma INPS. In realtà vanno solo inseriti i dati della fattura che abbiamo emesso in precedenza così come facciamo di solito.

La piattaforma INPS non fa creare una fattura o non fa inserire nemmeno il PDF nel sistema. Allora emetto fattura come sempre, dividendo eventuale importo pagato dal paziente da quello pagato da Inps, seguendo le regole fiscali del nostro regime, compreso quelle nuove adottate esplicitamente per il bonus.

A questo punto sempre a sinistra della schermata cliccare su “le mie fatture” e scrivere in alto codice fiscale e codice univoco per cercare le sedute da fatturare per quello specifico cliente.

In blu esce una scritta che dice : “c’è una seduta da fatturare per questo paziente“. Clicco sulla scritta blu (è la seduta che abbiamo confermato in precedenza).

Quindi sul quadratino a sinistra della seduta per sceglierla e sotto a sinistra su fattura la seduta. (Soprattutto queste indicazioni ha mandato in confusione tutti perché ognuno pensava di stare ad emettere una fattura). Poi il sistema chiede se sono sicuro che voglio fatturare quella seduta.

La guida ci spiega anche che possiamo fatturare più sedute per volta. Il decreto invece ci spiega che INPS rimborsa €50 a seduta. Quindi se emetto una fattura cumulativa di due sedute, INPS mi rimborsa €50 oppure €100?

Alcuni colleghi non hanno voluto rischiare e stanno fatturando seduta per seduta. Altri colleghi, più coraggiosi, hanno emesso fattura cumulativa di più sedute ed attendiamo il responso. Dopo vari chiarimenti di confronto con la guida e le risposte fornite da INPS (copiate e incollate dalla guida) si possono inserire i dati. Subito appare un altro problema all’orizzonte perché INPS mette il codice fiscale in default non essendoci laggati come uno studio professionale inizialmente.

La domanda di tanti colleghi è: “devo lasciare il codice fiscale o lo cambio con la partita IVA ?“.

Un’altra domanda in fase di fatturazione è: “come totale fattura devo inserire €50 del rimborso INPS oppure il totale reale della fattura?“

La prima risposta logica che abbiamo dato è di cambiare il codice fiscale con la partita IVA perché noi emettiamo fattura con la partita IVA. Però dopo un mese INPS risponde ad alcuni colleghi che “le tematiche fiscali relative alle fatture esulano dalle nostre competenze” e ci consigliano di rivolgersi a chi di competenza.

Mentre per quanto riguarda il il totale della fattura, copiando e incollando ciò che è scritto sulla guida riguardo alla fase di prenotazione risponde dicendo che il limite massimo è di 50 euro.

Anche questa volta abbiamo dovuto fare le nostre interpretazioni che è pur vero che riguarda una competenza dello psicoterapeuta ma non avremmo mai pensato di doverlo fare rispetto ad un ente o un’istituzione.

Comunque da queste risposte possiamo definire che il limite massimo da inserire in fattura per il rimborso, (che sarebbe quello che viene impostato all’inizio in fase di prenotazione che in realtà già non dà la possibilità di cambiare con un’altra cifra maggiore) è di 50 euro.

Mentre in fase di inserimento dati della fattura ci dà la possibilità di inserire il totale della fattura anche se maggiore di 50. Se per errore lasciamo 50 che ci dà in default, per il rimborso INPS non è un problema.

Quindi, come avevamo ipotizzato, a loro non interessa se mettiamo il totale della fattura o meno, loro pagano solo massimo 50. L’importante che la fattura che inviamo in STS e che presenteremo alla dichiarazione dei redditi sia completa della parte pagata da Inps e quella eventuale pagata dal paziente.

Infatti STS ha implementato nel sistema la possibilità di inserire queste voci separate e rispettivamente SP per la parte pagata dal paziente e AA per la parte rimborsata da INPS. Per la questione prettamente fiscale, i commercialisti e i vari gestionali si sono riferiti a questo cambiamento e ci hanno indicato come compilare la fattura.

La risposta di Inps su “iban in corso di verifica”

Sempre dopo un mese abbiamo ricevuto anche la risposta riguardo alla dicitura che l’Iban è in corso di verifica. Inps ha risposto ufficialmente così: «Il problema “iban in corso di verifica” non risulta bloccante e il dato verrà aggiornato al primo pagamento. Il professionista può procedere all’appuntamento, inserendo i dati necessari.»

Direi che anche questa volta ce l’abbiamo fatta ed ora attendiamo il rimborso INPS delle sedute effettuate prenotate e fatturate. Si accettano scommesse e interpretazioni sulla nuova domanda che riguarda i rimborsi e che emerge su tutti social : “sul decreto è scritto che il rimborso avverrà entro il mese successivo. Come mai dopo un mese ancora non ho ricevuto il rimborso? “

Condivido la mia interpretazione ma si accettano altre ipotesi ed eventuali scommesse: il decreto in accordo questa volta con la guida, non dice entro un mese ma dice “entro il mese successivo” .

Quindi se hai inserito dati di fatture a dicembre, ti saranno rimborsate entro fine gennaio. Io ipotizzo che raccoglieranno tutte le sedute fatturate di dicembre e invieranno un unico bonifico entro fine gennaio. Poi raccoglieranno tutte le sedute fatturate di gennaio ed invieranno un unico bonifico entro fine febbraio e così via. Attendiamo questo fine mese per verificare questa ipotesi.

Categoria: Professione psicologo
Anna Quercia

Psicologa Clinica e della Salute a Taranto. Specializzata in Psicoterapia Analitica e Antropologia Esistenziale. Responsabile Puglia per P&S.


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