Nel programma presentato dall’Associazione Professione e Solidarietà per l’elezione del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo vi è un punto che tiene in considerazione anche all’interno della nostra categoria di chi ha una disabilità più o meno invalidante.
Questo punto del programma mi sta particolarmente a cuore perché in primis al nostro interno credo sia importante dare sostegno, opportunità e facilitazioni a chi rientra in queste categorie e poter permettere a questi colleghi di svolgere la professione agevolmente.
Credo sia importante questo punto per l’evoluzione della nostra professione verso la solidarietà e verso l’attenzione ad ogni minoranza. Avere tale servizio all’interno del proprio Ordine di riferimento può rappresentare un primo passo verso una migliore qualità di vita e verso una facilitazione nell’accesso alla professione.
Come realizzare tale obiettivo?
Per iniziare a considerare e sostenere anche chi ha disabilità è fondamentale creare una rete di riferimento che divenga punto centrale dove convogliare richieste e informazioni di base quali ad esempio la segnalazione di scuole di specializzazione senza barriere architettoniche, centri di tirocinio attrezzati, segnalando luoghi di lavoro accessibili come scuole o centri clinici, attivando convenzioni specifiche.
L’Associazione Professione & Solidarietà si farà promotrice di questa iniziativa creando un’area specifica informativa e di consulenza attraverso azioni concrete:
- Attivare uno sportello dedicato con alcune ore settimanali a disposizione presso l’Ordine a cui i colleghi possano rivolgersi per avere informazioni, strutturando anche dei paternariati con le associazioni presenti sul territorio quali l’Unione Italiana Ciechi, l’ENS, l’ANFFAS.
- Mappare dei luoghi “sostenibili” di interesse per i colleghi che presentino qualche genere di disabilità, differenziati per tipologia.
- Costituire presso l’Ordine un elenco di psicologi abilitati alla LIS udenti e non udenti che possano intervenire in situazioni in cui se ne renda necessario l’intervento
- Eliminare le barriere architettoniche presenti nelle due sedi dell’Ordine
- Acquistare e mettere a disposizione con un sistema di prestiti software specifici per colleghi ipovedenti
Quanto tempo serve per raggiungere questo obiettivo?
A nostro avviso questo lavoro richiede una prima fase ricognitiva di strutture, associazioni, professionisti. Una seconda fase di organizzazione delle informazioni ed infine una terza fase di messa in funzione e pubblicizzazione ai colleghi del servizio.
Sappiamo che gli enti pubblici hanno spesso tempi biblici per realizzare servizi, tuttavia siamo convinti che questo possa essere realizzato nell’arco di un anno durante il quale ci saranno dei momenti di verifica trimestrale codificati e verbalizzati per valutare l’andamento dei lavori.