Mi chiamo Federica Di Bernardo, sono qui per presentarmi a voi, sono psicologa mi occupo di sostegno alle mamme e ai papà durante tutta la gravidanza e nel post parto, sostegno alle famiglie con neonati fragili e seguo anche i ragazzi con problematiche legate a disturbi dell’apprendimento. Il filo conduttore della mia ricerca e preparazione professionale è legato alla valorizzazione del potenziale umano, delle strategie di adattamento e di evoluzione che ognuno nella sua storia ha cercato di mettere in atto.
Nulla viene gettato, ma ogni fragilità può diventare terreno fertile per un cambiamento.
Vi racconto questa mia visone per condividere con voi parte della mia storia, mi sono iscritta all’Ordine prima nell’Albo B e poi nell’Albo A.
Oggi sono qui perché voglio dare voce a tutti quei colleghi che fanno parte dell’Albo B e a chi vorrà iscriversi.
Il percorso iniziale in una professione non è cosa semplice. Ma sono convinta che il poter lavorare, valorizzando la storia, il potenziale di crescita ed evoluzione, il talento proprio di ogni individuo possa essere importante.
Nella mia esperienza lavorativa, l’incontro e lo scambio con altri colleghi e altri professionisti è necessario per elaborare spazi d’intervento idonei a raccogliere le richieste che vengono dall’ambiente in cui ci troviamo ad intervenire.
Ognuno secondo la propria esperienza dona un contributo prezioso per il raggiungimento degli obiettivi.
Come già stato specificato da altri colleghi prima di me, il lavoro di rete è fondamentale non solo per crescere insieme professionalmente ma per intervenire in modo efficace rispetto alle condizioni in cui si è chiamati ad intervenire e a portare sostegno.
Questa necessità di rete professionale e personale è un elemento da valorizzare e sul quale riflettere costantemente.
L’Ordine professionale dovrebbe essere uno spazio attivo, che al suo interno sappia raccogliere le richieste, le necessità, e i bisogni delle svariate realtà che ne fanno parte, e al contempo diventare espressione di tutte quelle potenzialità insite in ogni professionista che esso rappresenta. Fondere insieme gli strumenti professionali, le storie e i bisogni per trovare possibilità d’intervento mirate.
In questo discorso voglio mettere in evidenza un aspetto in particolare, a cui tengo, la necessità di dare agli iscritti spazi di intervento, e una definizione chiara di cosa voglia dire essere uno psicologo rappresentato da un ordine professionale.
Fare chiarezza rispetto ad una realtà professionale che nel tempo ha perso la sua cornice di definizione, perché spesso confusa con l’operato di altre figure professionali simili per intenti, ma diverse per strumenti e storie.
Donare all’Ordine quella dimensione legale, professionale e umana, chiara e definita, che permetta di raggiungere tutti i professionisti che è chiamato a rappresentare, ma anche le persone portatrici di un bisogno affinché trovino all’interno di questo spazio i professionisti in grado di rispondere alle proprie richieste.
Diventare un amplificatore dei bisogni per definire i vari strumenti d’intervento e poterne studiare la loro efficacia, coltivare quel senso di crescita che nasce dallo scambio di esperienze e di punti di vista diversi.
Fare dell’Ordine uno specchio della realtà, e degli strumenti che noi professionisti possiamo mettere in campo.
La forza di appartenere ad un gruppo aperto flessibile, in cui il confronto, l’incontro e lo scambio di prospettive siano gli strumenti per crescere insieme e per elaborare di volta in volta le linee guida e le buone pratiche, fondamentali per una professione come quella psicologica che fa della sua forza proprio l’intervento in situazioni complesse di disagio e di sofferenza.
L’obiettivo che vorrei raggiungere è lavorare per creare un Ordine professionale ricco di spazi di ascolto, di crescita, di confronto e di strumenti concreti da poter mettere a disposizione sopratutto ai colleghi in difficoltà, a chi sta iniziando questo cammino e a tutti gli altri che ne esprimono il bisogno.
La peculiarità della nostra professione risiede proprio in quel potenziale umano che vorrei far emergere e rendere protagonista con il mio impegno.
Donare all’Ordine occhi per osservare, gambe per raggiungere chi ne ha bisogno, orecchie per accogliere la richiesta d’aiuto e strumenti sempre nuovi per intervenire.
Aprire l’Ordine verso il mondo per diventare espressione viva di una professione che sappia raccogliere, parlare e approfondire ogni necessità d’intervento e sappia affrontare ogni prova alla luce di una costante analisi del suo operato per crescere e mettere a punto strategie d’intervento mirate e ben definite.
La crescita è fatta di conoscenza, di esperienze e di studio continuo, un po’ come la passione che alimenta il desiderio di un professionista di formarsi e crescere per poter essere la parte migliore di sé.
I passi che vorrei sviluppare insieme ai colleghi, sono:
- creare uno spazio di ascolto delle storie dei professionisti che l’Ordine rappresenta;
fare un’analisi dei bisogni, professionali e formativi, dei colleghi per elaborare strategie d’intervento mirate al fine di sostenerli nel loro operato; - svolgere un’analisi dei vari ambiti d’intervento legati alla categoria e delle strategie messe in atto per iniziare a definire lo spettro d’azione della nostra professione;
- lavorare sulle buone pratiche rispetto ai diversi interventi individuati;
pensare di creare un punto d’osservazione sulla realtà e sul mondo in cui viviamo al fine di aprire spazi nuovi di discussione e approfondimento; - portare l’Ordine e la professione che rappresenta, grazie alla forza dei suoi iscritti, tra le persone e le istituzioni per promuovere il nostro saper fare e saper essere.
Questi sono solo alcuni degli aspetti con cui vorrei confrontarmi, molti credo verranno stilati in corso d’opera poiché parte integrante di quello scambio di conoscenze, di visioni e di esperienze di cui prima vi ho parlato.
Credo nell’evoluzione del nostro cammino come professionisti e di conseguenza vorrei lavorare affinché anche l’Ordine che ci rappresenta possa evolvere con noi.
“Nulla Tenaci invia est via” Grazie.