Questo punto del programma mi sta particolarmente a cuore perché da circa quarant’anni mi occupo di età evolutiva.
Ho iniziato la mia attività lavorativa come psicologo scolastico nel Servizio di Medicina Scolastica del Comune di L’Aquila e successivamente, con il passaggio dei servizi sanitari comunali al Servizio Sanitario Nazionale, alla ASL di L’Aquila ora n. 1 che si estende alla Provincia.
L’attività, inserita nel Dipartimento di Igiene e Prevenzione, era rivolta alle scuole del comprensorio di L’Aquila, a tutti gli ordini di scuola sia pubbliche che private svolgendo attività di prevenzione primaria, secondaria e terziaria.
Un compito rilevante era quello dell’equipé psico-sociale con la mansione specifica dell’individuazione, dell’inserimento ed integrazione degli alunni che presentavano anomalie psico-fisiche e/o problemi di apprendimento, nelle classi comuni.
Successivamente con la piena applicazione della L.104/92 le competenze dedicate all’integrazione degli alunni diversamente abili sono passate all’Unità Multidisciplinare con collocazione nella Salute Mentale diversamente dall’impostazione precedente (preventiva).
In seguito nell’ambito del Distretto Sanitario di Base, più precisamente nel Consultorio Familiare, ho proseguito prestando attività, primaria e secondaria, a favore dei minori, degli adolescenti e delle loro famiglie in stretto rapporto con la scuola, con il Tribunale Civile e Tribunale per i Minorenni a cui si è aggiunta l’attività di Medicina Penitenziaria per gli adolescenti che hanno commesso reati.
Ritengo importante per la nostra categoria che si presti più attenzione all’età evolutiva. La letteratura in merito individua tre grandi sotto-categorie di intervento: quella sulla disabilità; quella sui disturbi evolutivi specifici e quella sullo svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. In tutte e tre le aree è previsto l’intervento dello psicologo con diverse tipologie di formazione e di interventi.
Graham già nel 1991 scrive che “dall’infanzia all’adolescenza un bambino su cinque manifesta un problema psicopatologico” e ad oggi numerose ricerche italiane individuano, distribuite nelle tre categorie, criticità per circa il 20% della popolazione scolastica. A distanza di quaranta anni, pur con sfumature diagnostiche diverse, l’incidenza rimane sostanzialmente uguale.
Pur essendo nostra la disciplina, la psicologia dell’età evolutiva, che ha prodotto studi e ricerche in questa fascia d’età, non è presente, con autonomia professionale, nel Sistema Sanitario Nazionale abruzzese con l’aggravante di uno spezzettamento di competenze che non favorisce un’azione significativa ed incisiva della nostra figura professionale.
Pensiamo al COVID 19 ed alle conseguenze da noi rilevate sulla fascia minori/adolescenti ma poi ignorata nelle azioni concrete.
Auspico una composizione delle competenze in quest’area, che sono oltretutto LEA, e che ci siano più colleghi che si occupino di minori e adolescenti e delle loro famiglie.
Quello che ho sempre rilevato inoltre è sostanzialmente l’assenza di percorsi formativi orientati verso le problematiche minorili.
L’obiettivo che vorrei raggiungere è quello di intervenire efficacemente nei confronti della Regione (Assessorati alla Sanità, al Sociale ed alla Famiglia) affinché i LEA attinenti la psicologia convergano in un’area specifica, in servizi dedicati ai minori, adolescenti e loro famiglie con psicologi formati alla valutazione ed all’intervento (discipline di psicologia e psicoterapia).
I passi che intendiamo fare per raggiungerlo sono:
- svolgere un’analisi dei fabbisogni nelle sotto-categorie interessate, in modo da individuare una formazione il più specifica possibile;
- effettuare un’analisi della normativa esistente e praticare una decisa azione per dare impulso alla creazione di servizi e/o un servizio per l’età evolutiva dove svolgere le azioni professionali psicologiche previste nei LEA;
- organizzare gruppi di lavoro formati da colleghi che lavorano nelle varie aree evolutive con l’obiettivo di essere riferimento per l’Ordine, di elaborare linee guida e indirizzo a livello regionale e promuovere eventi con lo scopo di divulgare e diffondere buone pratiche.
I colleghi potranno certamente contare sul mio impegno e quello di tutta Professione & Solidarietà alla realizzazione di tale obiettivo.