Sono un agnostico. Sospendo il giudizio rispetto ai problemi di cui non ho, o non ne posso ragionevolmente avere, sufficiente conoscenza.
Dunque potrebbe essere. Potrebbero anche avere ragione.
Potremmo un giorno tutti scoprire di essere stati manipolati. La cosa non mi desterebbe particolare meraviglia. Ho assistito alla discesa del primo uomo sulla luna, ho visto cadere il muro di Berlino, ho vissuto il passaggio tra il telefono a gettoni e il cellulare, ho visto la coesistenza di due Papi e ho visto assaltare il Campidoglio degli Stati Uniti d’America.
Potrei dunque meravigliarmi?
Non ero preparato a pensare cose poco pensabili. Sbagliare insomma non è il “male”, ma “nor-male”.
Ciò detto come mi oriento? (peraltro oltre ad essere agnostico ho un’altro imperdonabile difetto, sono tendenzialmente relativista, convinto cioè che una verità assoluta non esiste, oppure, anche se esiste, non è conoscibile o esprimibile o, in alternativa, è conoscibile o esprimibile soltanto parzialmente, appunto, relativamente)
Come mi oriento.
Faccio centro su ciò che di persona ho appreso, sull’esperienza. Faccio centro sulla mia fallace formazione che fortunatamente, di stampo psicodinamico bioniano, mi ha donato due fondamentali, almeno così io le reputo, attitudini: La pazienza e l’astinenza (atteggiamento di chi cerca, sia pur utopisticamente, di essere “senza memoria e desiderio”)
Ecco. Per ciò che io ne so i no vax potrebbero anche avere ragione. Con loro potrebbero avere ragione anche molti altri sostenitori di teorie di vario genere, in vari campi, a me aliene rispetto alle quali non ho comunque strumenti di confutazione nè interesse, nè tempo e disponibilità di dotarmi di tali strumenti.
Ho avuto esperienze pratiche e dirette dell’adeguamento a teorie e prassi alternative a quelle scientifiche. A seguito di ciò ho perso una persona a me molto cara. Ma posso dire che sarebbe andata diversamente se non avesse seguito tali teorie e prassi? No. Non lo posso dire.
Anche la “scienza” però potrebbe avere ragione. Anzi io propendo decisamente a riconoscere che abbia ragione. Perchè? Non perchè io abbia strumenti per verificarla o contestarla. No. Banalmente per motivi “politici” o, se è più comprensibile ai miei lettori, di “psicologia sociale”.
Per comprendere facciamo il punto su alcuni valori per me fondanti (opinabili ma per me fondanti)
- Gli esseri umani sono fondalmente “buoni”. Ogni essere umano fa del suo meglio per adattarsi all’ambiente (l’altro da sè) e per trasormare l’ambiente in qualcosa di “comodo”
- Il collettivo viene prima dell’individuale. E’ dura, ma va riconosciuto.
- La responsabilità è un “faro”. Ogni azione comporta una reazione. Saper valutare le reazioni conseguenti alle nostre azioni è essenziale per la sopravvivenza.
- La relazione è identità (io = me + l’altro e la relazione che lega me all’altro. E per l’altro in identica relazione sono io ad essere altro)
- “L’amor che move il sole e l’altre stelle.” Il pensiero razionale è solo una infinitesima parte del pensiero. Emozioni e sentimenti sono la chiave della convivenza umana.
Dunque, fedele a questa impostazione dico convinto (come può essere convinto uno che parte da tali assunti) che sì. Sono un si vax.
Lo sono tanto da essere favorevole all’obbligo vaccinale universale.
E ciò perchè sostanzialmente mi fido.
- ritengo che gli esseri umani siano, sia singolarmente che in gruppo, “buoni”, facciano cioè del loro meglio
- ritengo che dovendo scegliere vada privilegiato l’interesse collettivo rispetto a quello individuale.
- (mi) ritengo responsabile delle scelte che compio, di doverne in ogni momento poter rispondere in modo ostensibile.
- ritengo di essere “altro tra gli altri”. Io sono in quanto altri da me sono. E viceversa. Consegue un legame con l’altro che non mi può consentire di ignorarlo se non ignorando me stesso.
- Infine “io amo”. Trattasi di qualcosa di più del “io penso” o del “io ragiono”. Amo. Tendo a proteggere e tutelare i miei affetti. Certo con questa impostazione potrei fare disastri, ma altrettanto certo che il mio atteggiamento è quello di destinare ogni mia risorsa, intellettuale, economica, di intelligenza e persino pratica alla tutela di tali affetti.
La fiducia. Muove il mondo.
E se viene meno lo distrugge.
Era un attrezzo della psicologia ora riposto. Peccato che sia stato riposto.
Bene, ritiro fuori il desueto attrezzo e dico che in questo preciso momento mi fido delle istituzioni nazionali ed internazionali e ad esse mi affido.
Concludo.
Se i no vax avessero ragione? Beh, io avrei preso una “cantonata”, avrei riposto male la mia fiducia. Non sarebbe neppure la prima volta che, nel corso della vita, ciò mi accade.
Spulciando le carte del mio piccolo e personale “laboratorio scientifico” debbo però dire che, statisticamente, sono più le volte nelle quali il mio riporre fiducia nell’altro è stato premiato delle volte in cui ho dovuto incassare delusioni.
Il mio essere “scientifico” 😇 dice dunque che sì, alla fine vale la pena fidarsi.