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Home » Approfondimenti » Gender gap e salute della donna

Gender gap e salute della donna

09/12/2022 scritto da Jessica Ciofi
Intervento di Jessica Ciofi al Senato

Oggi ho avuto l’occasione di presenziare a questo bel convegno in Senato organizzato dalla vice Presidente del Senato Mariolina Castellone in collaborazione con la Community delle Donne Protagoniste in Sanità di cui mi onoro di far parte. 

Purtroppo lo scenario da cui partiamo è drammatico: il Global Gender Gap report che valuta la parità di genere nel mondo attraverso 4 dimensioni (salute e sopravvivenza, istruzione, opportunità e partecipazione economica, empowerment politico), ha calcolato che nel 2022, il divario di genere globale è stato colmato del 68,1%. Al ritmo di progresso attuale, serviranno ancora 132 anni per colmare il divario di genere.  

155 anni per colmare il divario di genere nell’empowerment politico

Nella classifica generale l’Italia è al 63° posto, prima della Tanzania e dopo lo Zambia, all’ultimo posto in Europa per partecipazione economica al lavoro nonostante siano più istruite degli uomini (dati censis).  

A partire da questa fotografia, la Community cui partecipano oggi circa 1400 donne, ma che si sta ampliando, fa delle proposte che sposo totalmente e che intendo rilanciare nella istituzioni della nostra comunità professionale:

  • Adozione negli Ordini territoriali ed in Enpap del bilancio di genere (oggetto di una raccomandazione non vincolante per aziende e amministrazioni pubbliche)
  • Certificazione volontaria delle pari opportunità secondo quanto indicato dalla L. 162/2021 e successive linee guida UNI PdR 125:2022
  • Adozione di un Gender Equality Plan che sia dinamico, sensibile ed in continua evoluzione. 

Queste proposte molto pragmatiche non hanno come obiettivo il semplice inserimento di quote rosa, ma un’operazione molto più ampia, un cambiamento paradigmatico che modifichi la visione di alcune tematiche che tradizionalmente vanno ad aumentare il gender gap. 

Tra queste preme sottolineare due momenti topici della vita di molte donne: la maternità ed il momento in cui genitori e suoceri hanno bisogno di caregiver, ruolo tradizionalmente attribuito alla donna. 

Ebbene tra le proposte c’è quella di considerare l’accudimento dei figli e degli anziani come una specifica skill professionale cui sia dedicata un’area specifica del cv. 

Del resto già in questo articolo che ho proposto tempo addietro si comincia a parlare del fatto che le neomamme avranno acquisito competenze in tema di Decision making: “Cosa c’è infatti di più emergenziale di un bambino che piange, non parla, non è in grado di spiegare che cos’ha ma di sicuro ha bisogno di un intervento urgente? Sarà la fame, il sonno, le coliche? È meglio allattarlo o cullarlo? Cambiarlo o portarlo fuori? La decisione dovrà essere rapida ed efficace” e di Human Resources: “La gestione delle risorse umane è un nodo clou per le aziende moderne. Le mamme passeranno i primi mesi e continueranno poi tutta la vita a chiedersi come valorizzare le capacità del loro bambino. Un training continuo e infinito” e molto altro. 

Molte aziende si mostrano già sensibili all’argomento da tempo, mentre la nostra categoria sembra ancora allinearsi alle altre categorie sanitarie composte al 70% da donne che solo per il 25% rivestono ruoli apicali.

Per chi lo desideri qui si può vedere l’evento integralmente, compreso il mio intervento inteso a sottolineare l’importanza del ruolo delle psicologhe e degli psicologi nella società e nella presa in carico della persona a 360 gradi come previsto dal PNRR e con l’idea di Salute intesa come qualcosa di assai più ampio rispetto alle strette questioni sanitarie, ma che prevede invece l’intervento in equipe di medici, psicologi, pediatri, educatori, assistenti sociali, perché la persona è calata in un contesto in cui anche una eventuale malattia organica, si vede finalmente oggi che ha risvolti psicologici, sociali, professionali. 

Professione & Solidarietà che già nella composizione del proprio direttivo mostra una sensibilità nella questione di genere (con una Presidente e tutto l’esecutivo composto da donne e che vede la presenza di due uomini su nove componenti), in linea con i principi espressi nel proprio manifesto promuove l’adesione alla Community: Donne Protagoniste in Sanità, cui possono aderire anche gli uomini inserendo nel campo azienda “Professione & Solidarietà”. 

L’adesione è gratuita e la partecipazione attiva non obbligatoria, tuttavia partecipare ai tavoli di lavoro proposti insieme alle colleghe provenienti dalle varie professioni sanitarie è un’esperienza profondamente arricchente e che suggeriamo vivamente.

Categoria: Cultura e società

Jessica Ciofi

Psicologa, Presidente di Professione & Solidarietà, dirigente del MO.P.I. Mi occupo di politica professionale con vari ruoli sin dal 1994 (ben prima della laurea) e di Ecm dal 2004 come consulente di vari provider.


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