Nel programma con cui Professione & Solidarietà si presenterà alle elezioni dell’Ordine degli Psicologi dell’Abruzzo, citiamo questo punto che vorrei qui declinare e che certamente riproporremo in tutte le Regioni in cui ci presenteremo.
Spesso si arriva ad iscriversi all’Ordine con un’idea piuttosto vaga di quali siano i vari rami in cui poter esercitare la professione, quali siano le norme a cui doversi attenere, quali siano le azioni concrete da svolgere per intraprendere il proprio percorso professionale.
Si guarda all’Ordine come un’importante fonte di informazioni e se va bene, si possono trovare in effetti informazioni sull’ECM, sulle Scuole di Psicoterapia del territorio, su alcune norme e talvolta anche dei fac-simile di moduli da poter personalizzare.
Tuttavia spesso si tratta di informazioni slegate tra loro e disorganizzate (oltre a presentare una considerevole variabilità regionale) e spesso assolutamente carenti rispetto ad interi settori.
Così se un giovane iscritto voglia per esempio orientare il proprio percorso verso la psicologia dello sport o verso la psicologia giuridica e così via, si trova a chiedere informazioni sul come e cosa fare sui gruppi facebook invece che al proprio Ordine.
Ma anche se intenda diventare specialista ambulatoriale o psicologo clinico, le azioni da intraprendere concretamente (dall’apertura della partita iva alla scelta del regime fiscale, all’obbligo di preventivo, al consenso informato… ma talvolta anche solo la consapevolezza di essere portatori della posizione di garanzia in taluni contesti piuttosto che di avere l’obbligo di referto) risultano poco chiare e affidate alla buona volontà.
Naturalmente si può facilmente obiettare che la 56/89 non attribuisce agli Ordini questo genere di compito. Tuttavia è necessario rilevare che la 56/89 va ad istituire un Ordine costituito nella sua totalità da iscritti che già lavorano, alcuni (pochi) nel pubblico, altri privatamente, ma nessuno con il problema di dover cercare lavoro e orientarsi nell’estrema complessità delle norme cui dobbiamo invece attualmente sottostare anche in virtù dell’essere diventata professione sanitaria tout court.
In questo momento storico dunque le esigenze degli iscritti sono cambiate e tutelare l’utenza passa anche attraverso una maggiore chiarezza dei percorsi, della conoscenza delle linee guida ove presenti, di diritti e doveri al nostro interno.
Per questa ragione a mio avviso gli Ordini, a partire in questo caso da quello dell’Abruzzo, dovrebbero prendere atto della mutata situazione sociale e istituire dei veri sportelli di orientamento alla professione corredati da focus group e webinar su tematiche specifiche.
La realizzazione di tale obiettivo prevede naturalmente una specifica progettazione corredata da uno stanziamento di fondi, una previsione di tempistiche e di azioni da realizzare che lascio nello specifico a chi intenderà realizzarla.
Tuttavia mi piace qui delineare quelle che a mio avviso possono essere le macroattività da implementare pensando ad una tempistica di un anno per la realizzazione e a momenti di verifica, corredati da indicatori specifici, dell’andamento di tali attività.
- Raccolta delle norme nazionali e regionali e delle linee guida suddivise per settori (tale attività è piuttosto semplice da realizzare e apporto il mio personale contributo per il suo inizio a questo link)
- Mappatura del territorio di associazioni professionali, enti formativi, enti che offrano posti per lo svolgimento del tirocinio in psicoterapia, ASL, SERD, RSA e luoghi di lavoro in cui siano presenti psicologi e che possano offrire occasioni di formazione e tirocini nonché, potenzialmente di posti di lavoro
- Apertura di uno spazio presso le due sedi dell’Ordine, con orari predefiniti e accesso su appuntamento (corredato da una richiesta specifica) a cui i giovani iscritti possano rivolgersi trovando un collega competente a rispondere alle domande ed eventualmente ad aiutare a redigere un vero e proprio progetto professionale.
- Reperimento di colleghi (anche in pensione) che abbiano la voglia, il tempo e l’entusiasmo per aiutare i giovani colleghi in questo percorso mettendosi a disposizione per gli appuntamenti e per l’organizzazione di focus group tematici nell’ottica di una solidarietà categoriale.
- Compilazione di modulistica atta a registrare le richieste pervenute stratificandole per tipo di richiesta e pubblicandone annualmente i risultati così da evidenziare i bisogni emergenti sul territorio
Crediamo che la nostra professione in questo momento abbia molto bisogno di questo genere di servizio, che andrebbe a beneficio degli iscritti, della comunità e della società tutta, andando ad alimentare un circolo virtuoso in cui i professionisti potrebbero muoversi in modo maggiormente efficacie e la società godere di professionisti sempre più preparati e specializzati nei vari ambiti professionali.