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- I giovani pugliesi che si stanno formando come Psicoterapeuti stanno perdendo l’entusiasmo e molti stanno abbandonando le scuole di specializzazione.
- Un’ ottima normativa con nobili principi che introduce nel curriculum da svolgere anche un tirocinio presso ente pubblica tipo ASL oppure un ente accreditato SSN.
I giovani pugliesi che si stanno formando come Psicoterapeuti stanno perdendo l’entusiasmo e molti stanno abbandonando le scuole di specializzazione.
“L’art. 3 della Legge n. 56/1989 stabilisce che, ai fini della formazione professionale all’esercizio dell’attività psicoterapeutica, le scuole di psicoterapia riconosciute sono equiparate alle scuole di specializzazione universitarie;
che, ai sensi degli articoli 2 e 8 del Regolamento n. 509/1998, gli allievi delle scuole in psicoterapia sono tenuti ad effettuare un tirocinio, suddiviso in almeno cento (100) ore per ciascun anno di corso, presso strutture pubbliche o enti privati accreditati/convenzionati col S.S.N. (Servizio Sanitario Nazionale), nei quali l’allievo possa confrontare la specificità del proprio modello di formazione con la domanda articolata dell’utenza ed acquisire esperienza di diagnostica clinica e di intervento in situazioni di emergenza;
il tirocinio è finalizzato alla formazione in psicoterapia secondo quanto previsto dall’art. 8 del Regolamento n. 509/1998, che nella struttura ospitante si svolge attività di psicoterapia, che sia dichiarato il periodo di validità della stessa ed il numero massimo di allievi dell’istituto promotore che può svolgervi annualmente il tirocinio con la supervisione di uno psicoterapeuta.”
Un’ ottima normativa con nobili principi che introduce nel curriculum da svolgere anche un tirocinio presso ente pubblica tipo ASL oppure un ente accreditato SSN.
Ma se gli obiettivi e le finalità non possono che essere condivise e accolte con entusiasmo dai tirocinanti che sono ben felici di fare esperienza in questi nuovi ambiti, come al solito, la realtà con la quale gli allievi si scontrano è ben diversa da ciò che si voleva prospettate.
In altre parole, gli allievi sono ben predisposti a frequentare questo tirocinio ma le sedi idonee allo svolgimento dello stesso sono pochissime e sono tutte al completo.
Pare sia un problema che riguarda tutta l’Italia ma in Puglia siamo proprio come si dice nel nostro dialetto “all pidd d Crist- ai piedi del Cristo” .
Non abbiamo ben capito se le sedi ASL sono già al completo di tirocinanti o mancano i Tutor oppure, potendolo fare , non accettano tirocinanti.
Sicuramente ci sono pochissimi Enti Accreditati dal Sistema Sanitario Nazionale.
Infatti, dall’ elenco di Enti idonei fornito dal MIUR, leggiamo che ci sono 16 enti a Bari idonei ad accogliere tirocinanti iscritti a scuole di psicoterapia, a Lecce 12, a Foggia 10, a Brindisi 2 e a Taranto, la mia città, addirittura c’è un solo ente predisposto per questa accoglienza.

Come responsabile della Regione Puglia dell’ Associazione Professione&Solidarietà incontro spesso i giovani colleghi Psicologi, alcuni dei quali hanno svolto con me il tirocinio post lauream ai fini dell’ abilitazione alla Professione di Psicologo.
Sono giovani davvero entusiasti di aver deciso di formarsi anche come Psicoterapeuti ma che vivono malissimo questo scontro con la realtà che li lascia bloccati in attesa che un ente li accolga per questo nuovo tirocinio che è comunque obbligatorio svolgere.
Paradossalmente se da una parte c’è l’obbligo di svolgere questo tirocinio dall’altra si incontra l’impossibilità a farlo.
Da parte degli Organi preposti, MIUR e Ministero della Sanità, diventa necessario trovare una soluzione a questo increscioso ed ennesimo controsenso che si protrae ormai da tanti anni e soprattutto non possiamo lasciare che questi giovani perdano l’entusiasmo come già sta accadendo.
Le probabilità di conoscere giovani così delusi e rassegnati sono altissime. io conosco due allievi che ormai disperati e delusi per tutti i “NO” ricevuti hanno lasciato la scuola di psicoterapia scegliendo di non specializzarsi.
Altri mi raccontano della fatica che fanno ogni giorno per cercare una struttura accreditata.
Altri giovani che ancora resistono, rischiano davvero di fare anche loro la stessa dolorosa scelta .
Come Professione&Solidarietà ci stiamo muovendo da tempo per andare incontro a questi giovani. La nostra Presidente Jessica Ciofi ha personalmente creato una mappa sulle possibili strutture pubbliche che potrebbero ospitare tirocinanti anche se molte, come abbiamo detto, non li accolgono.
In questa mappa che potete raggiungere cliccando sul link Jessica ha inserito le ASL, i Dipartimenti di Salute Mentale, i SERD, i Servizi pubblici per la cura da Alcool Dipendenza.