La fine del triennio è alle porte e sono molti i colleghi che si domandano cosa accadrà a chi non avrà conseguito i crediti previsti.
Certo ci sono ancora circa tre mesi utili per mettersi in regola, tuttavia le situazione personali sono variegate.
Chi stia affrontando ora un importante periodo di grave malattia per cui potrebbe chiedere l’esenzione si trova nella difficoltà di scegliere tra chiedere quanto gli spetta e non farlo per poter ottenere i crediti necessari a coprire l’obbligo (nei periodi di esenzione infatti non vengono riconosciuti eventuali crediti acquisiti attraverso corsi o formazione individuale).
I colleghi con disabilità sensoriali spesso si trovano nell’impossibilità di accedere a corsi accreditati perché le piattaforme di molti provider non sono compatibili con software di decodifica.
Molti colleghi che non lavorano in ambito clinico hanno una scarsissima offerta formativa (psicologi del lavoro, dello sport, giuridici, oltre agli iscritti all’albo B per i quali non ci sono corsi specifici né gratuiti né a pagamento e che sono tenuti a dichiarare di essere psicologi per poter partecipare ai corsi perché sul sito COGEPAS non è stata prevista la dicitura relativa al loro effettivo titolo professionale.
Giusto per citare qualche situazione possibile ma ce ne sono molte altre.
Ebbene io credo che non dare una risposta a tali colleghi e a tutta la comunità su quali siano le eventuali sanzioni e su come verranno comminate sia una grave inadempienza da parte dell’Ordine rispetto ai suoi compiti istituzionali.
E’ quanto mai necessario ora, che venga emanato un regolamento chiaro e nazionale su questo punto.
Tanto più necessario dopo la dichiarazione ufficiale da parte del COGEPAS che non ci saranno altre proroghe e che ci saranno delle sanzioni.
Tanto più necessario dopo la dichiarazione ufficiale
Sarebbe naturalmente auspicabile che fosse un regolamento condiviso con le altre professioni sanitarie, ma ben comprendo che tale uniformità potrebbe richiedere tempi lunghi che rischiano di lasciare la comunità professionale nell’incertezza.
Dunque siamo a chiedere con la più assoluta urgenza l’emanazione di un regolamento per la categoria.
Un regolamento che tenga conto della situazione reale.
Mi permetto anche di suggerirne un esempio stringato e conciso fuori dalle formule di rito:
- Tutti coloro che non abbiano raggiunto almeno il 75% dell’obbligo formativo andranno incontro ad un avvertimento per la violazione dell’art. 5 e avranno x mesi per recuperare il debito formativo spostando i crediti al triennio precedente (possibilità che deve essere evidentemente concordata con il COGEPAS e con la stessa Commissione ECM, ma rispetto alla quale non potrà che esserci un’accoglienza dal momento che molti altri Ordini sanitari sono nella nostra stessa situazione con i propri iscritti nonostante la sostanziale differenza che la maggior parte dei loro iscritti sono dipendenti pubblici con tutte le agevolazioni del caso, mentre il nostro è un Ordine costituito principalmente da liberi professionisti).
- Tutti coloro che non abbiano raggiunto almeno il 50% dell’obbligo formativo andranno incontro alla censura per la violazione dell’art. 5 e avranno x mesi per recuperare il debito formativo spostando i crediti al triennio precedente…
- In caso di ulteriore inadempienza successiva alla sanzione comminata e non giustificata da gravi motivazioni, il Consiglio potrà decidere per la sospensione dell’iscritto per x tempo.
Credo sia evidente in ogni caso che durante la fase istruttoria come da prassi per ogni procedimento disciplinare, vengano prese in considerazione le situazioni soggettive per le quali si sia verificata l’inadempienza.
Sappiamo bene che l’emanazione di un tale regolamento non raccoglierà entusiasmo, raramente l’esplicitazione di possibili sanzioni viene applaudita, tuttavia rimanere in questo limbo crea una situazione ormai insostenibile ed è compito delle Istituzioni anche prendere decisioni impopolari quando necessario ed ora è necessario.
Ci auguriamo vivamente di avere notizie in merito quanto prima.